San Sebastiano di Andrea del Sarto

L’evento, promosso nell’ambito delle attività del Settore Relazioni istituzionali della Provincia di Benevento, in collaborazione con la Guardia di Finanza – Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico, è stato presentato dal presidente Aniello Cimitile, dall’assessore alla cultura Carlo Falato, e dalla dirigente Irma Di Donato; per la Guardia di Finanza, che quell’opera ha recuperato dopo una indagine “vecchio stile”, dal Maggiore Massimo Rossi, Comandante del Gruppo Tutela Patrimonio Artistico e Archeologico.
Proprio l’ufficiale ha tratteggiato la storia dell’indagine, dovuta, ha detto, all’acume ed alla solerzia di un sottufficiale. I contorni del “giallo” nascono circa sei anni or sono quando, spulciando alcuni documenti di acquisto di un antiquario, il “detective” delle Fiamme Gialle intuì che qualcosa non andava in un’opera che veniva messa all’asta a Firenze. Dopo accurati riscontri, la Guardia di Finanza, analizzando la tela notava il caratteristico monogramma in encausto di Andrea del Sarto (Andrea d’Agnolo, Firenze, 1486-1531) e riscontrava una testimonianza del Vasari che ricostruisce come la Compagnia di San Sebastiano nel 1525 gli commissionò un’opera dedicata al martire, da lui effettivamente realizzata, ma “sparita” agli inizi del XIX secolo dalla Collezione fiorentina Medici. Da qui ulteriori indagini e quindi, sulla scorta di autorevoli esperti d’arte, si è giunti alla quasi certa attribuzione al del Sarto della tela. In Italia vengono rubate ogni anno 5.000 opere d’arte – ha detto il Maggiore – purtroppo, anche per quelle che si recuperano, la restituzione alla pubblica fruizione non è assicurata se non dopo decenni a causa di controversie giudiziarie. Quest’opera del maestro fiorentino viene esposta per la prima volta dopo quasi due secoli, ma, al momento, non sappiamo dopo Benevento quale sarà la sua destinazione finale.
“Il “San Sebastiano” di del Sarto, ha spiegato Cimitile, è l’opera finale di un artista che a sua volta segna la fine di un epoca e l’inizio di un’altra: infatti, pur essendo ormai generalmente riconosciuto che Andrea del Sarto sia stata una delle figure più importanti dell’alto Rinascimento, avendone rispettato lo stile, egli fu tuttavia anche il punto di partenza di quel nuovo movimento successivamente catalogato come “Manierismo” e che trovò nei suoi allievi (Pontormo e Rosso Fiorentino) alcuni dei “leaders” più importanti”.

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